Prima l’abbattimento, poi: “LA CURA”!?

Curare gli ulivi si può

Pratiche naturali per salvare gli ulivi e la nostra cultura

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#ieureporter

Posted by IeuReporter on Giovedì 16 aprile 2015

Cristian Casili
È ignominioso quello che sta succedendo sui nostri territori. Motoseghe che squarciano senza pudore la storia di un popolo schiacciato sotto l’insignificanza di un nefasto piano d’interventi. Sarà magra la consolazione che avremo tra qualche mese quando sarà dichiarato dagli stessi organi competenti, come più volte preconizzato, che, a fronte del ritorno alle cure dell’oliveto, è stato inutile l’abbattimento di alcuni ulivi in relazione ad una scala territoriale così ampia, dove le numerose variabili in gioco, le problematiche fitosanitarie, ed ecologiche in generale, sono state ampiamente messe in evidenza in questi mesi. Qualcuno dovrà rispondere dello sperpero di denaro pubblico per eseguire questi macabri abbattimenti e, soprattutto, del danno cagionato alla comunità salentina per la perdita degli elementi identitari e caratterizzanti del nostro paesaggio. E mentre la politica si nasconde dietro infami aggettivi come “chirurgico”, “mirato”, “ridotto” per giustificare subdolamente l’apocalittico disfacimento di un territorio, mi sento di gridare con orgoglio e forza quello che ho sempre scritto e detto dall’inizio di questa vicenda, quando a parlarne erano in pochi ed i giornali, quasi goliardicamente, affrontavano un problema diventato poi molto presto “peste mediatica” e teatrino di starnazzanti politici, che, sotto mentite spoglie ambientaliste, non hanno mai messo un piede nel campo coltivato e non saprebbero distinguere una ugghialora da una cilina, o peggio ancora un leccio da un ulivo. Per me gli eroi di questa vicenda, come ho più volte scritto, sono tutti quei contadini che non hanno mai smesso di amare la propria terra e che oggi con le proprie forze curano il “campo”dei loro affetti, sotto la frescura di un’ombra che li ha sempre protetti. Ringrazio tutti coloro che pacificamente stanno presidiando ciò che è di proprietà di tutti, il paesaggio. La mia posizione da agronomo è nota da tempo: nessun insetticida ed erbicida e nessun abbattimento. I nostri ulivi secolari si salveranno anche questa volta e le cicaline continueranno a fare le “autostoppiste” ( cit. DG-SANCO.