Quotidiano di puglia, ancora una volta “illazioni”

Pare che il Quotidiano, abbia preso un abbaglio.

Nelle foto qui sotto possiamo dimostrare che le pulizie si erano già avviate, nonostante il maltempo, e che quindi il posto è stato ripulito. Le foto sono state scattate da chi ha ripulito ben prima dell’articolo.

Questo è un articolo de: La Repubbllica del 14 gennaio 2019

Salento, distrugge il suo lido per protesta: rischia una sanzione per aver deturpato la spiaggia

Il titolare aveva fatto a pezzi il proprio chiosco-bar in segno di protesta contro una normativa sulla rimozione degli stabilimenti amovibili poco chiara. Ma ora rischia una grossa sanzione

di GIUSEPPE GABRIELI

Aveva distrutto il proprio lido per protesta. Adesso rischia una sanzione per non aver rimosso i resti del chiosco dalla spiaggia. Lo scorso 6 novembre il titolare dello stabilimento balneare Enso Beach di San Foca, marina di Melendugno nel leccese, aveva demolito il proprio chiosco-bar in segno di protesta contro una normativa sulla rimozione degli stabilimenti amovibili poco chiara.

I comuni, forti del parere della Soprintendenza che aveva ordinato il rispetto delle concessioni che vanno dall’1 aprile al 31 ottobre, hanno ordinato lo smontaggio. Ma il titolare dell’Enso Beach, con alcuni giorni di ritardo sul groppone rispetto termine dell’autorizzazione stagionale, aveva deciso di affrettare i tempi dello smontaggio abbattendo la struttura con una ruspa. Salvo poi lasciare il litorale ricoperto dai resti dello stabilimento. Una discarica a cielo aperto di travi in legno e in metallo, coperture in lamiera e in plastica, tubi e cavi elettrici fanno bella vista tra il mare e la pineta circostante.

Per il proprietario potrebbe esserci una sanzione, secondo quanto affermato dal comandante della polizia municipale Antonio Nahi: “Il Comune ha fatto una lettera di diffida affinché fosse rimosso tutto prima di Natale ma se continueranno ad esserci dei problemi di rimozione provvederemo noi a togliere consegnando il conto al proprietario. Comunque pensiamo di muoverci con un’azione sanzionatoria e ci sentiremo con la Capitaneria per capire se sarà solo amministrativa”. Il titolare si difende spiegando che “la maggior parte dei rifiuti è stata tolta ma per completare lo smaltimento ho dovuto chiamare una ditta specializzata e i tempi possono essere lunghi”.

Nel frattempo il Tar di Lecce ha emesso sette ordinanze in favore di altrettanti stabilimenti che potranno mantenere le strutture per l’intero anno, evitando lo smontaggio, su effetto delle norme approvate in Parlamento nella legge di Bilancio del 2019. Si tratta di ordinanze sulla costa adriatica, a Vernole e Otranto e su quella ionica, a Gallipoli e Porto Cesareo, principali luoghi della movida salentina.