XYLELLA? NON SOLO. Riflessioni di Riccardo Rella

Da 24 anni portiamo avanti, rispettosamente, il trekking alla conoscenza di tutto il territorio Salento con al seguito tantissimi camminatori. Da anni ci viene spontanea una domanda angosciante: – Dove sono finite tutte quelle deliziose creaturine alate che sorvolavano incessantemente le nostre teste? Che fine hanno fatto quei tantissimi passerotti, cinciallegre, pettirossi e capinere che volteggiavano, si posavano e beccavano sugli alberi? Sono spariti tutti! – Quegli uccelletti, prettamente insettivori, non si accanivano contro i tronchi degli alberi ma trovavano loro giusto e unico sostentamento cibandosi di parassiti, insetti vettori di patologie, nel giusto equilibrio naturale. Non più gioia nel vederli svolazzare nelle campagne; ora solo qualche gazza, qualche falchetto o ùpupa! Quei graziosi amichetti si posavano sui rami e per loro sopravvivenza, liberavano gli alberi da insetti e da vari patogeni come la sputacchina che veicolerebbe il batterio della xylella fastidiosa e che sta provocando, ormai, da anni, il disseccamento degli ulivi, le spettacolari sculture vegetali di casa nosta.

Quanto provocato dall’uomo ha innescato un risultato non più controllabile; ha privato le piante delle difese naturali, creando squilibrio negli incontestabili, plurimillenari progetti evolutivi di Madre Natura, dando la possibilità ai batteri di diffondersi tranquillamente. Per ovviare al danno si è pensato, con estrema ratio, di irrorare veleni, di espiantare e addirittura, di trasferire quei venerabili ultracentenari.

Si è innescato, così, un ulteriore, micidiale effetto domino tra quegli alberi, tra il piano campagna ed il carsismo epigeo ed ipogeo; una percolazione di veleni, rifiuti, piombo, discariche nelle fessurazioni superficiali e profonde che stanno inquinando pozzi e falde e per logica conseguenza, anche il mare. La situazione sta diventando sempre più pericolosa, non solo per gli ulivi; il minuscolo Sapiens, indisturbato, ritenendosi padrone di tutto e di poter fare e disfare, egoisticamente, subisce, piange e poi si dispera. Finge di accorgersi, purtroppo, solo a posteriori, dei gravissimi, irreversibili danni che stanno modificando, sempre più velocemente, l’equilibrio atmosferico ed idrogeologico del pianeta ed il diretto rapporto con il suo sole; per ultimo, l’allucinante “giochetto con i missili a testata nucleare verso l’autentica pace nel mondo”.

Lecce 16 settembre 2017
 Il presidente

Riccardo Rella