Brunetta, Gelmini e Carfagna… Governo ITALIANO!?

Brunetta – Gelmini – Carfagna

Gelmini M. – Nata a Leno, in provincia di Lecco, 47 anni, è stata ministra dell’Istruzione
Mariastella Gelmini è la nuova ministra degli Affari regionali e delle Autonomie del governo guidato da Mario Draghi (qui la lista completa dei ministri).
Nata a Leno, in provincia di Lecco, il 1 luglio 1973, Gelmini è stata ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel governo Berlusconi IV — dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011.
Fedelissima di Silvio Berlusconi, in Forza Italia sin dalla prima ora, ha iniziato giovanissima la carriera politica: a 25 anni è presidente del Consiglio comunale di Desenzano del Garda, nel Bresciano. Nel 2002 è assessore al Territorio della provincia di Brescia, nel 2005 entra in Consiglio Regionale, l’anno dopo viene eletta alla Camera.
Da ministra dell’Istruzione, firmò una controversa riforma che porta il suo nome. Sempre da ministra fu protagonista nel 2011 di una gaffe sul tunnel e i neutrini del Gran Sasso.
Dopo lo scioglimento del Popolo delle Libertà, ne 2013, torna in Forza Italia di cui è membro del Comitato di Presidenza. Confermata alla Camera nel 2018, è nominata capogruppo a Montecitorio.


Chi è Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione nel governo Draghi
Renato Brunetta, 70 anni, veneziano, torna al governo dopo nove anni. Neoministro della Pubblica amministrazione nel governo guidato da Mario Draghi (qui la lista con tutti i ministri), era stato titolare dello stesso dicastero tra il 2008 e il 2011, nell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi.
Per anni capogruppo alla Camera di Forza Italia, per la quale è stato anche eurodeputato, aveva iniziato la sua carriera in politica come consulente economico per il partito Socialista negli anni Ottanta.
È sposato con Tommasa Giovannoni Ottaviani, detta Titti.
Negli ultimi giorni aveva definito Mario Draghi «un raggio di luce» e si era detto pronto ad assumere l’incarico da ministro. «Ricevo centinaia di telefonate, tutti a favore», aveva detto al Corriere del Veneto.
«Draghi lo conosco da una vita, penso agli anni in cui era governatore di Banca d’Italia, lo vedevo tutti i mesi», ha detto ancora, nella stessa intervista, Brunetta. Da ministro? «Sì, ci si vedeva regolarmente per ragionare dello stato di salute del Paese. Con un siparietto in cui si bisticciava su chi dovesse andare da chi. Finiva con me che dicevo: “Professore vengo io che sono più giovane”…anche se solo di tre anni. Io per Draghi ho un solo paragone possibile in testa: Guido Carli. Nei consessi internazionali incuteva autentico terrore agli interlocutori con un solo sguardo, finiva citando Hegel o Kant in tedesco. Ecco, Draghi è di quella pasta lì. Avere a disposizione il più bravo, apprezzato e importante banchiere centrale della sua generazione per tirar fuori l’Italia dal disastro della pandemia e della bancarotta…come si fa a dir di no?».
E alla domanda se si aspettasse l’incarico da ministro, qualche giorno fa, aveva spiegato: «Chi entra papa esce cardinale. Nel governo dovrà esserci il meglio del meglio: grandi manager, grandi scienziati. Io posso considerarmi soddisfatto, nei miei 70 anni ho fatto molto e potrei dire “mi basta” ma finché avrò testa, cuore e gambe resto a disposizione del Paese».


Mara Carfagna nuova ministra per il Sud: dalla folgorazione per Berlusconi al governo da antisovranista
Gli esordi in tv, la laurea in Legge, la partecipazione a Miss Italia nel 1997. Poi l’ingresso in Parlamento. Dieci anni fa aveva guidato il dicastero alle Pari opportunità
Gli esordi in tv, la laurea in Legge, la partecipazione a Miss Italia nel 1997 in cui vince il titolo di Miss Cinema. La folgorazione politica berlusconiana e il coordinamento femminile in Campania nel 2004, poi nel 2007 Azzurro Donne, fino all’ingresso in Parlamento un anno dopo.
Ministro Carfagna lo era stata dieci anni fa, alle Pari opportunità, sotto l’ultimo governo Berlusconi, dal 2008 al 2011. In questa legislatura ha ricoperto la carica di vicepresidente della Camera. Ha un suo pacchetto di voti in Campania e una ramificazione ormai in altre regioni, da quando guida la corrente Voce Libera. Da un anno in asse politico con Giovanni Toti e il suo partito Cambiamo. I due lavorano e non da ora alla costruzione di un nuovo soggetto politico di centro, in procinto di decollare qualora Forza Italia avesse virato definitivamente verso il sovranismo salviniano.
Adesso no, contrordine, cambia tutto. Berlusconi e tutta Forza Italia in maggioranza, l’ala antisovranista premiato con tre ministeri. Con Draghi si apre una nuova pagina per il partito. E anche, decisamente, per Mara Carfagna e la sua componente.