Taglio vitalizi, chi ha votato lo stop in commissione al Senato

L’organismo, incaricato di esaminare i ricorsi presentati dai senatori, ha ribaltato la decisione assunta con la delibera del Consiglio di presidenza nell’ottobre del 2018 che aveva stabilito il taglio. Tre i voti a favore e due i contrari, quelli dei senatori della Lega Simone Pillon e l’ex M5s Alessandra Riccardi. Il presidente della Commissione Giacomo Caliendo (Fi): “Questo organo applica solo la legge”

Tre voti a favore e due contrari, quelli dei senatori della Lega, Simone Pillon e l’ex 5 Stelle passata al Carroccio, Alessandra Riccardi. Così la Commissione Contenziosa l’organismo del Senato chiamato ad esaminare i ricorsi presentati dai senatori, ha ribaltato la decisione assunta con la delibera del Consiglio di presidenza che, nell’ottobre del 2018, aveva deciso il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari. Ecco chi la compone

A votare no allo stop del taglio dei vitalizi la senatrice Alessandra Riccardi, ex del Movimento 5 stelle passata da pochi giorni al gruppo della Lega.

Contrario anche un altro senatore della Lega e componente della Commissione contenziosa, Simone Pillon.

Favorevole invece allo stop del taglio dei vitalizi Giacomo Caliendo, presidente della commissione e senatore di Forza Italia.

“La commissione contenziosa è un organo giurisdizionale che applica la legge e non può modulare le proprie decisioni in base a convinzioni politiche, per cui sarebbe auspicabile che le critiche tenessero conto di tale non irrilevante particolare”, ha affermato successivamente Caliendo.

Nella Commissione ci sono anche due membri “tecnici” non senatori, nominati dal presidente del Senato e che, secondo quanto riferito dai retroscena di diversi quotidiani, avrebbero votato a favore della decisione.

I due componenti non senatori vengono scelti tra magistrati a riposo delle supreme magistrature ordinaria e amministrative, professori ordinari di università in materie giuridiche, anche a riposo, e avvocati dopo venti anni d’esercizio.

Immediata la reazione al voto del capo politico M5s Vito Crimi: “La casta si tiene il malloppo”, ha detto. E ha definito senza mezzi termini la decisione assunta “uno schiaffo a un Paese che soffre”.

Opposta la reazione di Maurizio Paniz, ex parlamentare e avvocato che ha rappresentato diversi senatori e deputati nel ricorso contro il taglio: “È stato ripristinato lo Stato di diritto”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto di essere “senza parole. Ma davvero c’è ancora qualcuno che pensa ai vitalizi nonostante un’emergenza di questa portata?”. Poi ha rimarcato: “Non abbiamo alcuna intenzione di ripristinarli”.

Fortemente critico anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Sui vitalizi una scelta insostenibile e sbagliata. La cassa integrazione è in ritardo e si rimettono i vitalizi. Non è la nostra Italia”.

Prima del commento di Zingaretti, il Pd aveva fatto trapelare “sconcerto” per lo stop al taglio dei vitalizi. “Il Pd è totalmente contrario alla decisione assunta dalla commissione contenziosa del Senato sui vitalizi”, avevano sottolineato fonti del Nazareno.

Il leader del Carroccio Matteo Salvini ha affermato che “come Lega cercheremo di cambiare” la decisione della Commissione contenziosa del Senato”. E ha sottolineato: “La Lega si oppone e si opporrà sempre al ritorno dei vecchi privilegi”.

Per l’ex premier Paolo Gentiloni “a volte ritornano. Il mondo aspettava che l’Italia tornasse ad accapigliarsi sui vitalizi”, ha scritto su Twitter il commissario Ue agli affari economici.

Dopo la reazione a caldo di Crimi, diversi esponenti M5s hanno preso posizione contro la decisione della Commissione. Tra questi, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli: “I lupi perdono il pelo ma non il vizio”, ha scritto in un tweet.

“In un tempo tra i più bui che il nostro Paese si trova ad attraversare, ci sono ‘Onorevoli’ che pensano solo al loro tornaconto”. Lo ha scritto in un post su Facebook la senatrice M5s Barbara Lezzi.

Per il senatore e questore M5s Francesco D’Uva “c’è chi vuole riattivare un meccanismo che toglie al Paese per dare ai soliti noti. In piena crisi”.

Foto LaPresse – tg24.sky.it

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