Il prezzo del Giornalismo, lo sapevi che?

Articolo 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria [cfr. art.111 c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.

In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo d’ogni effetto.

La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.

Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.


Come deve essere un buon giornalista?

Un buon giornalista, dovrebbe avere la mentalità aperta e pronta a tutto. Devi pensare in maniera rapida, non permettere a nessuno di stendere un velo davanti ai tuoi occhi! Un giornalista deve sapere come attirare l’attenzione del lettore. In genere basta una frase d’impatto.

Quando e dove nacquero i giornali e le riviste?

Tra i quotidiani più importanti fondati verso la fine dell’Ottocento: il Corriere della sera (1876) a Milano, La Stampa (prima Gazzetta piemontese) nata nel 1895 a Torino, Il Messaggero (1878) a Roma, Il Mattino (1892) a Napoli, Il Resto del carlino (1885) a Bologna, Il Gazzettino (1887) a Venezia.

Quanto guadagna un giornalista di un quotidiano?

L’INPGI (la Cassa previdenziale dei giornalisti) afferma che un giornalista professionista, soprattutto se dipendente, può percepire una retribuzione media pari a 60.403 euro annui.

Cosa si deve fare per diventare giornalista?

La facoltà per diventare giornalista – Nonostante questo, ci sono alcune facoltà che preparano il futuro giornalista ad affrontare meglio la professione. Alcune delle lauree più “gettonate” dagli aspiranti giornalisti sono Scienze politiche, Scienze della comunicazione o Lettere moderne.

Quando nacquero i primi giornali e perché?

Il primo giornale con un’impaginazione a colonne, come i giornali moderni, fu l’Oxford Gazette (poi London Gazette) nel 1665. Il primo giornale con avvisi pubblicitari fu La Gazette di Parigi (fondata nel 1631).

Quando nacque il giornalismo?

Il giornalismo on-line nasce negli Stati Uniti nel 1992, quando alcune piccole testate giornalistiche decidono di sperimentare il giornalismo sul web per avere maggiore visibilità.

Quando sono nati i quotidiani?

Il quotidiano, nella forma moderna, nasce nel XVII secolo. Il primo quotidiano fu la Einkommende Zeitungen che, fondata nel 1650 a Lipsia (Germania) dal libraio Timothäus Ritzsch come settimanale, passò alle uscite quotidiane nel 1660.

Quanto guadagna un giornalista sportivo?

Lo stipendio medio di un Giornalista è di 38.000 € lordi all’anno (circa 1.950 € netti al mese), superiore di 400 € (+26%) rispetto alla retribuzione mensile media in Italia.

Come diventare giornalisti senza laurea?

Per diventare giornalista, bisogna avere le qualifiche per farlo, ma non è richiesta la laurea: nel caso dei professionisti, bisogna superare un esame (scritto e orale); nel caso dei pubblicisti invece basta il riconoscimento da parte dell’Ordine della pubblicazione remunerata di un certo numero di pezzi giornalistici …

Come si fa a diventare giornalista sportivo?

Per diventare un bravo giornalista sportivo si deve dimostrare di avere una buona cultura di base che si ottiene frequentando le scuole secondarie e, tra quelle che danno una preparazione completa, ci sono il liceo classico, scientifico e linguistico; dopo aver ottenuto il diploma è necessario iscriversi ad una facoltà …

Qual è stato il primo giornale italiano?

Giornali vocali.Il primo quotidiano impostato in modo relativamente moderno è nato a Lipsia il primoluglio 1650: era pubblicato da Timotheus Ritzsch e si chiamava Leipziger Zeitung. il quotidiano più antico d’Italia è la Gazzetta di Mantova: il primo numero risale al 1664.

Quando è stata inventata la stampa?

Gutenberg e l’invenzione della stampa. L’invenzione della stampa a caratteri mobili viene attribuita a Johann Gutenberg, che, tra il 1448 e il 1454 ha stampato a Magonza il primo libro, la Bibbia a 42 linee. Il libro è stato poi venduto a Francoforte sul Meno nel 1455.

Qual è il giornale più antico d’Italia?

La Gazzetta di Mantova è un quotidiano d’informazione locale di Mantova e della provincia mantovana fondato nel 1664, data che le permette di potersi fregiare di essere il giornale, tra quelli attualmente ancora in pubblicazione, più antico d’Italia e del mondo.

Come è fatto un giornale?

Comprende il nome del giornale, il nome del direttore, l’anno di fondazione, il numero, il prezzo del giornale, l’indirizzo e la data; talvolta può essere affiancato da riquadri pubblicitari (manchette).

Cosa sono le colonne di un giornale?

Anche se oggi un po’ tutti i giornali quotidiani hanno introdotto il colore, fino a pochi anni fa erano tutti in bianco e nero. … Il giornale classico si sviluppa su 9 colonne di testo. Solo per le notizie di eccezionale importanza si può avere un titolo a nove colonne, grande cioè quanto tutta la larghezza del giornale.

Quanti giornali ci sono in Italia?

Secondo il rapporto FIEG 2013 sulla Stampa in Italia, ogni giorno, si vendono quasi 4 milioni di copie di quotidiani, letti da una media di circa 22,5 milioni di italiani (circa 6 lettori per copia).

Chi è il giornalista pubblicista?

Il giornalista pubblicista è una figura prevista in Italia dalla legge di ordinamento della professione di giornalista. La figura è stata istituita dalla legge 3 febbraio 1963, n. 69 e si differenzia dal giornalista professionista, che esercita in modo esclusivo e continuativo la professione di giornalista.

Che scuola bisogna fare per diventare telecronista?

Generalmente, il telecronista sportivo ha una formazione proveniente dall’ambito universitario. PEr questa ragione, occorre aver frequentato la facoltà di “Scienze della Comunicazione”. Essa viene intrapresa solitamente da chi intende diventaregiornalista.

Qual è stato il primo sito di informazione economica?

Ad aprile 2019 Money.it si classifica come primo sito di informazione finanziaria in Italia per numero di utenti unici e quindicesimo nella classifica generale dell’informazione italiana online secondo la società di misurazione indipendente ComScore.

Come si chiama quello che scrive sui giornali?

[chi scrive per i giornali e chi collabora alla compilazione di un giornale: fare il g.; albo dei g.] ≈ ‖ articolista, pubblicista. ⇓ corrispondente, cronista, editorialista, elzevirista, inviato, opinionista, redattore, reporter.

Come possono essere i giornali?

  • Quotidiani
  • bisettimanali
  • Settimanali
  • Quindicinali
  • Mensili
  • Bimestrali
  • Semestrali
  • Annuari
  • Numeri unici (escon o una sola volta)

Come possone essere denomitati i giornalisti?

D’inchiesta, partecipativo, culturale, on-line, indipendente, costruttivo, radiofonico, televisivo e storico…


La libertà di stampa nella Repubblica Italiana al momento della sua formalizzazione, il 18 giugno 1946, era stata progressivamente ripristinata in seguito alla caduta del regime fascista, il 25 luglio 1943. Durante tutta la durata della seconda guerra mondiale tuttavia, e nell’immediato dopoguerra venne sottoposta a vari limiti e condizioni, in parte derivate dalla legislazione che regolava la libertà di stampa nel Regno d’Italia. Nelle zone sottoposte al governo della Repubblica sociale italiana la libertà di stampa non esisteva, se non nei limiti di un ridotto frondismo fascista.


Lo sapevi che?

Massimo Giletti (Torino18 marzo 1962) è un giornalistaconduttore televisivo e autore televisivo italiano[1].

Ha esordito come giornalista nel 1988 nella redazione di Mixer e come conduttore televisivo negli anni 90 presentando i contenitori di Rai 2 Mattina in famiglia,Mezzogiorno in famiglia e I fatti vostri. Dal 2002 è un volto di Rai Uno per cui ha condotto per due anni Casa Raiuno. Dal 2004 al 2017 conduce il contenitore domenicale L’arena. Nel 2008 si è dimesso dall’Ordine dei giornalisti a seguito del quarto procedimento disciplinare per commistione tra attività giornalistica e pubblicità, infatti il codice deontologico vieta ai giornalisti di fare promozione per non venire meno ai requisiti di neutralità della professione[2]. Nel 2014 l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte lo ha riaccolto con delibera del 24 febbraio 2014 e gli ha riconsegnato la tessera di giornalista. Nel 2017, in seguito alla soppressione deL’Arena, lascia la Rai e passa a LA7 dove conduce il talk Non è L’Arena.

Alessandro Sallusti, è stato condannato e poi graziato?

Nel febbraio 2007 Sallusti pubblica sul quotidiano che dirige, Libero, un articolo sotto lo pseudonimo Dreyfus in cui lancia delle accuse ad un magistrato. La storia è quella di una ragazzina che sarebbe stata costretta ad abortire con il complice e burocratico assenso del togato. Successivamente pubblica un secondo articolo sulla vicenda scritto da un altro giornalista. Sallusti difende l’articolista non rivelando il suo nome e si assume la responsabilità di quanto era stato scritto. Nel 2011 viene condannato a 14 mesi per diffamazione a mezzo stampa (articolo 595 del codice penale italianoDiffamazione)[17]. Sconta il primo mese agli arresti domiciliari, poi il presidente Giorgio Napolitano gli concede la grazia.[18]


L’Italia nei rapporti sulla libertà di stampa

L’Italia, dopo essere stata sempre indicata come «libera» (per quanto riguarda la libertà di stampa) nell’annuale rapporto Freedom of the Press, dell’istituto di ricerca statunitense Freedom House, nel 2004 è stata invece considerata come un paese «parzialmente libero» (partly free) a causa di 20 anni di amministrazione politica fallimentare, dellacontroversa legge Gasparri del 2004 e della capacità del primo ministro di influenzare il servizio di trasmissione pubblica RAI, un conflitto di interessi tra i più flagranti del mondo.

La valutazione è la risultante numerica di vari aspetti della libertà di stampa, tra cui:

  • Ambito legale: 11 punti;
  • Influenze politiche: 13 punti
  • Pressioni dagli ambienti economici: 9 punti
  • PUNTEGGIO TOTALE: 33 Punti –> Paese parzialmente libero dal punto di vista della libertà di stampa.[21]

Nei rapporti del 2005 e del 2006 il giudizio sulla libertà di stampa subisce un’ulteriore riduzione, con l’aumento delle influenze politiche da 11 a 13 punti e il totale che sale da 33 a 35 punti[22] Nel 2007-2008 il valore di sintesi determinato dalla «Freedom House» è ritornato ad essere inferiore a 30 (per la precisione 29), ma nel 2009 è cresciuto di nuovo a 32, facendo scivolare l’Italia nel gruppo dei paesi semiliberi.

La libertà di espressione e la libertà di stampa sono garantite dalla costituzione italiana. Nel luglio 2005 il Parlamento ha votato per l’abolizione della condanna a pene detentive in seguito al reato di diffamazione a mezzo stampa, ma gli emendamenti non sono stati tramutati in leggi dello stato.

Altro su: wikipedia

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